La Marsigliese, l’inno della Francia, è uno degli inni nazionali più conosciuti al mondo. Si chiama così non perché nato a Marsiglia ma perché a cantarla a Parigi, durante i giorni della Rivoluzione Francese, furono i fédéré provenienti da questa città, dove il canto era arrivato e si era diffuso velocemente.
Quando le truppe rivoluzionarie marsigliesi raggiunsero la capitale per assaltare il Palazzo delle Tuileries e abolire la monarchia, la cantarono per le strade, trasformandola nell’inno della Rivoluzione. Il nome originale era “Chant de guerre pour l’armée du Rhin” (Canto di guerra dell’Armata del Reno).
L’inno fu composto nel 1792 e proclamato inno nazionale il 14/7/1795. Poi bandito da Napoleone nel 1807, divenne definitivamente l’inno nazionale francese soltanto dal 1876.
Il testo e la musica sono stati per lungo tempo attribuiti all’ufficiale dell’esercito francese Claude Joseph Rouget de Lisle che, per accompagnare l’entrata dell’esercito nella città di Parigi, compose questa marcia militare, dedicata al maresciallo e mercenario bavarese Nicolas Luckner. Nel Museo delle Belle Arti di Strasburgo è conservato un dipinto dell’artista Isidore Pils che ritrae Rouget de Lisle mentre canta la “sua” marcia in casa del Barone di Dietrich.
Il canto fu poi esposto davanti al municipio di Strasburgo, ma lo spartito era privo di firma. De Lisle, infatti, contrariamente a quello che faceva sempre, non lo firmò quando lo consegnò al sindaco di Strasburgo che glielo aveva commissionato. Ciò ha fatto nascere dei dubbi sulla sua effettiva attribuzione. Da molti anni si discuteva sull’origine della musica, anche perché erano state rilevate delle somiglianze tra l’inno e il tema del primo tempo del Concerto per pianoforte e orchestra n. 25 in Do maggiore K 503 di Wolfgang Amadeus Mozart (1786).
Nel 2013 si è fatta strada un’altra ipotesi, molto plausibile, e cioè che il vero autore della musica sia in realtà l’italiano Giovanni Battista Viotti (Vercelli, 1755 – Londra, 1824), violinista e compositore piemontese, musicista e impresario di corte a Parigi e amico della regina Maria Antonietta. Viotti lasciò la Francia all’inizio del 1792, in piena rivoluzione, e si rifugiò temporaneamente in Inghilterra.
> Ascolta il “Tema e variazioni in Do maggiore” di Giovanni Battista Viotti
Questa recente scoperta sul vero autore della Marsigliese è avvenuta grazie ai lavori d’incisione dell’opera omnia del Viotti. Ascoltando il suo “Tema e variazioni in Do maggiore” (1781), infatti, non possono esserci dubbi che si tratti proprio dell’inno francese.
Anche chi non ama o non è un intenditore di questo genere di musica si rende conto facilmente che la Marsigliese è un evidente caso storico di plagio! Lo spartito che ha permesso la scoperta in questione è datato 1781, quindi è precedente al Concerto di Mozart e, soprattutto, all’anno ufficiale di nascita dell’inno francese. Undici anni separano la musica di Viotti dalla Marsigliese.
Il merito di questa scoperta, che i francesi, ovviamente, si sono affrettati a smentire e a contestare, è di Guido Rimonda, violinista e direttore d’orchestra italiano. Se questa ipotesi venisse confermata, però, resterebbe da capire il motivo per cui Viotti non abbia mai rivendicato la paternità di quest’opera.