I 5 più grandi Poeti Francesi del XIX secolo

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Nel secolo XIX°, la poesia francese ha avuto uno dei suoi più elevati periodi di splendore e vitalità artistica. La figura tragica e provocatoria del poeta maledetto è il simbolo principale di quest’epoca romantica, ricca di contraddizioni e di avvenimenti storici importanti.

Un po’ di spazio alla cultura francese!

La redazione di VivaParigi ha voluto ricordare i 5 poeti francesi più importanti di quel periodo da conoscere e leggere assolutamente.

Di seguito la nostra selezione:

Charles Baudelaire

baudelaire

Talentuoso e poliedrico, poeta, scrittore, saggista, traduttore nonché aforista, giornalista e critico di arte e di letteratura, Charles Pierre Baudelaire è nato nel 1821 a Parigi. Il famoso poeta francese ha perso suo padre quando aveva solo sei anni, una perdita che ha segnato la sua esistenza. Legato profondamente alla madre Caroline Archimbaut-Dufays, Charles non aveva invece un bel rapporto con il patrigno, il colonnello Jacques Aupick, una persona chiusa e legata al rigore, che ha iscritto Charles al Collège Royal. Consapevole della vita sregolata del giovane, il patrigno lo fa imbarcare sulla nave Paquebot des Mers du Sud, con destinazione India. Il poeta si ferma alle Isole Mauritius dove inizia a scrivere “Les Fleurs du Mal” e si innamora di tutto ciò che è esotico. La vita di Charles Baudelaire è stata segnata dall’alcool, dalle droghe e dai problemi economici che lo hanno portato ad indebitarsi. Ai tempi le sue poesie non erano apprezzate dal grande pubblico e di questo il poeta e scrittore ne ha risentito profondamente.

Arthur Rimbaud

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Nato a Charleville-Mézières nel 1854, Arthur Rimbaud è uno dei poeti maledetti. Appartenente ad una famiglia borghese, è stato abbandonato dal padre all’età di 6 anni, un evento che ha decretato la povertà della famiglia; la madre, puritana e religiosa, ha educato il piccolo Rimbaud secondo schemi tradizionali. Arthur ha iniziato a scrivere le sue prime poesie all’età di soli 10 anni, a 16 anni è scappato di casa e durante il suo vagabondaggio, facendo il ragazzo di strada durante la guerra, ha scritto la sua prima opera. Si è poi avvicinato ai poeti considerati lontani dalla morale comune, come Baudelaire e Verlaine (ricordiamo che con Verlaine ha avuto una relazione amorosa molto importante) all’occultismo, all’alchimia, ed ha iniziato a sentirsi un profeta della poesia; in questo periodo ha scritto “Lettere del veggente” seguito da “Una stagione all’ inferno”.

Paul Marie Verlaine

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Poeta maledetto e maestro di riferimento per i poeti dell’epoca, Paul Verlaine era particolarmente vicino al simbolismo, tendenza nata dopo che la razionalità ha subito una forte crisi. La sua opera “arte poetica” rappresenta un manifesto di poetica in cui Verlaine trae ispirazione da Orazio e parla della sua idea di poesia. La sua è stata una vita fatta di malinconia, alcol, vagabondaggio tra Francia, Inghliterra e Belgio, di prigionia, di solitudine ma anche di riflessioni che rivelano una grande profondità d’animo. Sposato con Mathilde Mauté, da cui ebbe un figlio, ebbe una relazione amorosa con Arthur Rimbaud. Tra le sue opere più importanti ricodiamo i Poèmes saturniens, le Fêtes galantes e La Bonne Chanson.

Stéphane Étienne Mallarmé

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Poeta, ma anche scrittore e drammaturgo francese, Stephane Mallarmè è nato nel 1842 in quel di Parigi. Dopo la morte della mamma e della sorella e le umiliazioni sul lavoro, il poeta inizia la carriera di insegnate ed è proprio in questo momento che inizia a scrivere i primi versi. La sua prima opera, “Parnasse contemporaine”, è pubblicata nel 1866. Inizialmente coinvolto nella corrente dei poeti maledetti, dunque Baudelaire, Verlaine, Rimbaud, Stèphane ad un certo punto si distacca e fonda il movimento simbolista. Tra le sue opere più importanti ricordiamo “Il suonatore”, “Le finestre”, “L’azzurro” e “Brezza marina”.

Tristan Corbière

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Édouard-Joachim Corbière meglio conosciuto come Tristan Cobiére, è stato un poeta francese la cui esistenza è stata segnata dai suoi problemi fisici, dall’amore non corrisposto per le donne e dalla non accettazione della sua fisicità. Innamorato dei viaggi, Tristan non ha potuto soddisfare questa passione a causa dei reumatismi che lo hanno colpito in adolescenza. Precursore del dadaismo e del surrealismo, il poeta ha scritto un’unica opera intitolata “Gli amor gialli” (Les amours jaunes) pubblicata nel 1873, che si distingue per la maniacalità della disposizione dei testi e il nervosismo che si può ritrovare nella sintassi.

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