Lo Stemma di Parigi: origini, significato e curiosità

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Lo stemma di Parigi ha come simbolo un veliero mercantile, la “Scilicet”, e il motto “Fluctuat nec mergitur” (Naviga e non affonda): l’imbarcazione bianca su fondo rosso è l’emblema adottato nel XIII secolo dalla Corporazione dei battellieri della Senna (Nautes o Marchands de l’Eau, ossia, Mercanti dell’Acqua) che gestivano l’amministrazione della municipalità e controllavano il traffico commerciale e gli approvvigionamenti per gli eserciti nel Medioevo.

Lo stemma cambiò nel 1358 con la concessione da parte di Carlo V del capo araldico “di Francia antica”, cioè, capo azzurro seminato di gigli dorati. Il motto, invece, comparve alla fine del XVI secolo ma fu ufficializzato soltanto nel 1836 con un decreto del Barone Haussmann, prefetto del dipartimento della Senna.

Il blasone recita “Di rosso sotto la nave equipaggiata e vestita d’argento, che fluttua sulle onde del medesimo e che muove dalla punta al capo d’azzurro seminato di gigli d’oro”. Nel 1190, il re Filippo Augusto concesse formalmente il primo blasone alla città, poco prima di partire per la Crociata: “Uno scudo nel quale il campo è rosso, la nave d’argento, il capo azzurro seminato di gigli d’oro”.

Con l’abolizione della nobiltà a seguito della Rivoluzione Francese, furono soppressi tutti gli emblemi aristocratici. Con il Primo Impero (1804-1814), le città francesi ripresero i loro stemmi e, nel caso di Parigi, Napoleone I sostituì i gigli con tre api d’oro e pose una stella sopra il vascello.

Un’ulteriore trasformazione è attestata dalle Lettere Patenti di Luigi XVIII (1817) che, a loro volta, si rifanno a un’ordinanza del 1699: “Di rosso al vascello equipaggiato d’argento, sostenuto da un mare dello stesso, un capo d’azzurro seminato di innumerevoli gigli d’oro. Il detto blasone, sormontato da una corona murale di quattro torri, è accompagnato da due gambi di giglio formanti i supporti”. Lo stemma, quindi, riprese la sua forma originale.

Infine, durante la Seconda Repubblica (1848-1852), i gigli furono sostituiti da stelle ma ricomparvero con Napoleone III (Secondo Impero, 1852-1870).

Lo stemma attuale, basato su un sigillo del 1412, fu formalizzato il 20 giugno del 1942 con un Decreto del Prefetto e riporta le decorazioni per i meriti della cittadinanza: la stella della Legione d’Onore (Decreto 9/10/1900) sotto la punta, la Croce della Guerra 1914-1918 a sinistra (Decreto 28/7/1919) e la Croce della Liberazione a destra (Decreto 24/3/1945). Lo stemma parigino, infine, è timbrato dalla corona muraria d’oro a cinque torri ed è circondato da un ramo di quercia e da uno d’alloro, entrambi con frutti.

Oggi vediamo questo stemma negli arredi urbani, nelle scuole, nelle stazioni, nei municipi, sulle fontane Wallace, sulle colonne Morris e, ovviamente, sul logo della Municipalità di Parigi.

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Due curiosità: lo stemma è stato usato come logo dei Giochi dell’VIII Olimpiade (1924) e Albert Uderzo, creatore di Asterix con René Goscinny, ne ha tratto ispirazione per disegnare nel 1993 lo stemma di Tartre-Gaudran, un piccolo comune di 31 abitanti del Dipartimento dell’Yvelines: la nave è sostituita da uno zoccolo, con riferimento alla sua tradizione agricola, e il motto è “Nec mergitur item” (Non affonda più). Eccolo:

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