Bonifici dall’estero verso l’Italia: da febbraio 2014 la ritenuta è al 20% (aggiornato)

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Da febbraio 2014 sono in vigore nuove regole in materia di bonifici effettuati dall’estero verso l’Italia. La novità è che le banche italiane sono attualmente obbligate ad applicare una ritenuta del 20% sui bonifici in arrivo dall’estero. Le ritenute saranno automatiche e spetta al contribuente il fatto di dover dimostrare che le somme non hanno una natura di compenso reddituale.

Se devi fare un bonifico a un parente, o a un amico che si trova in Italia conviene che prima quest’ultimo vada presso la sua banca e faccia un autoceritificazione dichiarando che tale bonifico non corrisponde a un reddito ma, per esempio, a un prestito o a una donazione. Nel caso che la ritenuta venga applicata è necessario che il destinatario del bonifico si rechi nuovamente in banca per dichiarare la natura del bonifico e chiedere la restituzione dell’imposta. Se la domanda viene accettata la ritenuta sarà scomputata in sede di dichiarazione annuale dei redditi.

Precisiamo che la ritenuta non si applica alle persone fisiche che ricevono bonifici nell’ambito della propria attività d’impresa o di lavoro autonomo.

Il meccanismo è tutt’altro che semplice e c’è ancora molta confusione a riguardo, ma per i tanti italiani che inviano bonifici dall’estero verso l’Italia rischia di diventare un grosso ostacolo burocratico. Su Change.com è partita infatti una raccolta firme per chiedere l’“Abolizione dell’articolo 4, comma 2, Dl n. 167/90 modificato dalla legge 97/2013) che assoggetta a ritenuta d’acconto del 20% qualsiasi bonifico estero in entrata, percepito da una persona fisica”.

AGGIORNAMENTO:

L’Agenzia delle entrate, su richiesta del ministro dell’Economia, ha disposto la sospensione dell’operatività della ritenuta. Lo stop al prelievo è stato poi successivamente eliminato definitivamente con un decreto legge dal governo.

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